Costruire il reale (1)

Sei sauintrcmee ccapae di crnmderpoee qsuai ttute le plraoe utase in qsetuo tseto e sctumiearne il sigcifainto glarenee sbebnee smebri strctio in un ligugiagno esxettarrtrree.

Come è possibile? Prova a pensarci. Quando leggi, cosa fai? Ricevi dei dati in ingresso e li trascrivi su una lavagna vuota nella testa? O parti cercando comuque di dare un senso all'accozaglia di lettere, pensando a priori che un senso ci debba essere? Leggi le lettere, le parole o l'intera frase tutta insieme? O salti da un livello all'altro continuamente? Queste capacità possono essere simulate o, in altri termini: è possibile scrivere un programma che fa quello che fai tu in questo caso? Da dove partiresti per scrivere un programma simile?

Per adesso basta domande. Questa è la prima puntata di spigolature di filosofia impertinente in cui, ligio al sottotitolo del blog, spazierò fra percezione, ontologia e ideologie, passando per paradossi e zen.

 

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